Mais

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Il mais è’ senza dubbio il cereale più utilizzato nell’alimentazione animale.

Originario dell’America Latina il mais fu introdotto in Italia nel XVI secolo e ha trovato largo impiego prevalentemente nelle regioni settentrionali grazie alle migliori condizioni ambientali. Data la sua produttività e la vasta molteplicità di utilizzo il mais è divenuto nel tempo materia prima di importanza mondiale.

La granella si presenta come una cariosside di forma più o memo ovale-schiacciata, liscia, lucente e di colore giallo ma in base all’aspetto, alla morfologia e alla composizione della cariosside si possono distinguere molte varietà; per uso zootecnico quella prevalente è la varietà indentata che ha la forma di un dente di cavallo. La costituzione della cariosside è la seguente: embrione (12-14%), endosperma (75-80% dove è contenuto l’amido), involucri (8-10%).

  • Caratteristiche Colturali

La pianta di mais ha un notevole sviluppo fogliare, un considerevole vigore vegetativo e necessita di elevate quantità di acqua; si stima che per la produzione di 100 q.li di granella si consumino 5.000 metri cubi di acqua. Preferisce terreni di medio impasto, profondi, ricchi di sostanza organica e in grado di trattenere molta acqua. La granella può essere raccolta al 70/75% di sostanza secca ed essiccata fino al 13/14% di umidità.

  • Utilizzo

La granella di mais è utilizzata nell’alimentazione degli animali in diverse forme: intera, spezzata, macinata, schiacciata e fioccata. Il sistema più comune di somministrazione è la granella macinata, più comunemente farina di mais, attraverso la macinazione con mulino. La granulometria della farina varia a seconda del tipo di bestiame a cui va somministrata. La granella schiacciata presenta una maggiore superficie di attacco agli enzimi digestivi e ai batteri ruminali ed ha un costo inferiore rispetto alla macinatura. La granella fioccata si ottiene attraverso un processo idro-termico nel quale la cariosside viene dapprima sottoposta all’azione di vapore a 120°C e, successivamente, passata attraverso dei rulli che la laminano. Questo processo determina una parziale gelatizzazione delle destrine e migliora l’assimilazione dei componenti nutritivi fino ad un 10/15% in più rispetto alle farine. Relativamente a questo punto, sono di seguito riportate le differenze di degradabilità dell’amido di mais in relazione alla forma in cui esso viene utilizzato nell’alimentazione dei bovini:

 

Degradabilità ruminale dell'amido (% dell'amido totale)
intero       60.0
spezzato     65.0
farina       76.4
schiacciato  76.8
fioccato     85.6

(*) Fonte> Informatore agrario

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